La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

Valerio Tagliaferri

"La Foglia d'Acanto" è il podcast che nasce dall'amore – o forse sarebbe meglio dire, dall'ossessione – per le storie. Che siano scritte su carta, proiettate su uno schermo o diluite in più puntate da divorare sul divano. Dopo aver trascorso anni a scrivere recensioni per il mio blog www.valeriotagliaferri.it, ho deciso di portare questa passione anche in formato audio, per permettervi di ascoltare le mie riflessioni mentre andate al lavoro, preparate la cena o semplicemente cercate un po' di compagnia durante le giornate frenetiche. Buon ascolto, Valerio.

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Recensione “La lunga notte del ‘43” di Florestano Vancini (1960)

"La lunga notte del '43" di Florestano Vancini è un'opera fondamentale del cinema italiano che porta sullo schermo uno degli episodi più drammatici della guerra civile in Italia. Tratto da un racconto di Giorgio Bassani, e scritto da Pier Paolo Pasolini e Ennio De Concini, il film del 1960 ricostruisce con rigore storico e potenza espressiva l'eccidio fascista avvenuto a Ferrara nella notte tra il 14 e il 15 novembre 1943. Attraverso lo sguardo di personaggi ordinari travolti dalla Storia, Vancini firma un'opera che rappresenta uno dei più lucidi e coraggiosi ritratti cinematografici del fascismo italiano e delle sue atrocità.


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Recensione “Il segreto degli Incas” di Jerry Hopper (1954)

Nel 1954, mentre Hollywood esplorava le meraviglie del grande schermo a colori, Jerry Hopper dirigeva un'avventura che avrebbe lasciato un'impronta indelebile nella storia del cinema d'azione: "Il Segreto degli Incas". Questo film, oggi relativamente dimenticato, rappresenta un tassello fondamentale nella genealogia dell'avventura cinematografica, poiché in esso troviamo il DNA di uno dei personaggi più iconici di sempre.

Charlton Heston interpreta Harry Steele, un avventuriero cinico e affascinante che, tra le antiche rovine di Machu Picchu, insegue tesori perduti indossando un cappello a tesa larga e una giacca di pelle. Se questa descrizione vi suona familiare, non è un caso: quasi trent'anni dopo, George Lucas e Steven Spielberg avrebbero creato Indiana Jones attingendo visibilmente a questa fonte d'ispirazione.

La pellicola ci trasporta in un Perù esotico, dove misteri ancestrali e avidità contemporanea si intrecciano in una caccia al tesoro che anticipa molti dei temi che avrebbero reso celebre la saga di Indiana Jones...

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Recensione “Maigret e il cliente del sabato” di Georges Simenon (1963)

Un giallo atipico del 1963 che capovolge la classica struttura del poliziesco. Un uomo qualunque si presenta da Maigret preannunciando un omicidio che lui stesso commetterà, senza sapere quando. Non il solito "chi è stato?" ma un inquietante "chi sarà?". Simenon, con la sua prosa asciutta e l'impareggiabile capacità di scavare nella psicologia umana, trasforma una semplice indagine in un viaggio nelle frustrazioni e solitudini della vita moderna.


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Recensione "A prova di errore" di Sidney Lumet (1964)

Capolavoro di Sidney Lumet del 1964, questo film si erge come uno dei più agghiaccianti e lucidi ritratti della Guerra Fredda mai realizzati. Mentre l'ombra della minaccia nucleare incombeva sul mondo, Lumet ci presenta un thriller politico di straordinaria tensione che esplora il terrificante scenario di un errore tecnico che mette in moto un attacco nucleare americano contro Mosca. Con un impressionante cast che include Henry Fonda, Walter Matthau e Dan O'Herlihy, il film si distingue per la sua regia claustrofobica e minimalista, priva di colonna sonora, che amplifica l'angoscia di uomini di potere intrappolati in una situazione che rischia di precipitare l'umanità verso l'apocalisse. Attraverso un ritmo narrativo implacabile e dialoghi affilati come rasoi, Lumet costruisce un'opera che, a distanza di decenni, conserva intatta la sua potenza emotiva e la sua rilevanza politica.

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Recensione “Ernest & Celestine” di S. Aubier, V. Patar e B. Renner (2012)

"Ernest & Celestine" è una piccola gemma dell'animazione che incanta con la sua delicata semplicità. Questo film franco-belga narra l'improbabile amicizia tra un orso musicista e solitario e una topolina sognatrice, in un mondo dove orsi e topi sono destinati a odiarsi. Con il suo stile visivo che ricorda acquerelli disegnati a mano e una storia di profonda tenerezza, il film ci ricorda come le più belle amicizie nascano spesso superando le barriere sociali e i pregiudizi. Una favola moderna che parla con la stessa intensità a grandi e piccini, lasciando nel cuore un messaggio di speranza e accettazione.