La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

Valerio Tagliaferri

"La Foglia d'Acanto" è il podcast che nasce dall'amore – o forse sarebbe meglio dire, dall'ossessione – per le storie. Che siano scritte su carta, proiettate su uno schermo o diluite in più puntate da divorare sul divano. Dopo aver trascorso anni a scrivere recensioni per il mio blog www.valeriotagliaferri.it, ho deciso di portare questa passione anche in formato audio, per permettervi di ascoltare le mie riflessioni mentre andate al lavoro, preparate la cena o semplicemente cercate un po' di compagnia durante le giornate frenetiche. Buon ascolto, Valerio.

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Recensione “Here” di Robert Zemeckis (2024)

In questa puntata ci immergiamo nell'ultimo capolavoro di Robert Zemeckis, "Here". Un viaggio cinematografico, ispirato al bellissimo romanzo grafico "Qui" di Richard McGuire, attraverso il tempo che segue un singolo angolo di terra nel corso di millenni, con Tom Hanks e Robin Wright nuovamente insieme dopo "Forrest Gump". Scopriremo come Zemeckis trasforma un concetto apparentemente semplice in una profonda riflessione sulla nostra esistenza effimera e sulle tracce che lasciamo nel mondo. Un film che sfida le convenzioni e offre un'esperienza visiva straordinaria per chi è disposto a lasciarsi trasportare dal suo flusso meditativo.


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Recensione “La fattoria del Coup de Vague” di Georges Simenon (1939)

Nel cuore della Normandia, un dramma umano di rara intensità: "La fattoria del Coup de Vague" di Georges Simenon ci immerge in un microcosmo rurale soffocante dove passioni represse, tensioni familiari e segreti inconfessabili esplodono in tragedia. Vi racconto perché questo romanzo del maestro belga, lontano dalle indagini del commissario Maigret, rappresenta uno dei vertici della sua produzione letteraria. Un'opera dove Simenon mette a nudo l'animo umano con la sua proverbiale economia di mezzi, trasformando una fattoria battuta dalle onde in un palcoscenico universale della condizione umana.

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Recensione “I misteri del giardino di Compton House” di Peter Greenaway (1982)

Un enigma visivo avvolto in una sinfonia barocca: "I misteri del giardino di Compton House" di Peter Greenaway è un'opera che sfida ogni convenzione narrativa. Vi racconto perché questo film del 1982 rappresenta un vertice del cinema sperimentale britannico, con il suo intricato giallo ambientato nell'Inghilterra del XVII secolo, la sua ossessiva composizione visiva e la straordinaria colonna sonora di Michael Nyman. Un'opera dove arte, potere e morte si intrecciano in un labirinto di significati nascosti e dove ogni inquadratura è una tela dipinta con maniacale precisione.

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Recensione “Qui” di Richard McGuire (2014)

"Qui" di Richard McGuire: un unico angolo di casa che attraversa millenni di storia umana e milioni di anni della Terra. Vi racconto perché questo romanzo grafico è una rivoluzione narrativa che trasforma un semplice spazio domestico in un viaggio attraverso il tempo. Un fumetto che sfida la nostra percezione del tempo e dello spazio con una tecnica visiva innovativa e un messaggio profondamente filosofico sulla fragilità dell'esistenza umana.


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Recensione “I diabolici” di Henri-Georges Clouzot (1955)

Il capolavoro del thriller psicologico francese: "I diabolici" di Henri-Georges Clouzot, un film che ha ridefinito il concetto di suspense cinematografica nel 1955. Vi racconto perché questa pellicola inquietante, con il suo piano omicida perfetto, i suoi colpi di scena sconvolgenti e la sua magistrale costruzione della tensione, continua a essere un punto di riferimento imprescindibile del cinema noir. Un'opera che ha influenzato persino Hitchcock e che, ancora oggi, sa come gelare il sangue nelle vene.