La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

Valerio Tagliaferri

"La Foglia d'Acanto" è il podcast che nasce dall'amore – o forse sarebbe meglio dire, dall'ossessione – per le storie. Che siano scritte su carta, proiettate su uno schermo o diluite in più puntate da divorare sul divano. Dopo aver trascorso anni a scrivere recensioni per il mio blog www.valeriotagliaferri.it, ho deciso di portare questa passione anche in formato audio, per permettervi di ascoltare le mie riflessioni mentre andate al lavoro, preparate la cena o semplicemente cercate un po' di compagnia durante le giornate frenetiche. Buon ascolto, Valerio.

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Recensione “Quinto non ammazzare!” di Robert Siodmak (1944)

Un uomo gentile può trasformarsi in assassino? Robert Siodmak esplora questa inquietante domanda nel suo noir del 1944, "Quinto non ammazzare!".

Charles Laughton interpreta magistralmente Philip Marshall, commerciante londinese intrappolato in un matrimonio infelice che intravede una possibilità di felicità quando incontra una giovane stenografa. Ma il suo cammino verso la libertà si rivelerà oscuro e pericoloso.

Laughton offre una delle sue interpretazioni più sfumate, creando un personaggio moralmente ambiguo che conquista la nostra simpatia nonostante le sue azioni. Siodmak, con la sua regia di derivazione espressionista, trasforma la Londra vittoriana in uno spazio claustrofobico dove luci e ombre rispecchiano i tormenti interiori del protagonista.

Oggi analizzeremo questo gioiello del noir americano che ci chiede: quando un crimine può essere giustificato? La giustizia e la legge coincidono sempre?

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Recensione “Zaffiro & Acciaio” di Peter J. Hammond (1979-1982)

Immaginate un mondo in cui il tempo non è solo una dimensione, ma una forza pericolosa capace di creare fratture nella realtà. In questo episodio del mio podcast, esploriamo l'affascinante universo di "Zaffiro e Acciaio", la serie britannica degli anni '80 che ha saputo creare un'atmosfera unica di inquietudine metafisica con mezzi produttivi limitati. Scopriremo come Joanna Lumley e David McCallum abbiano dato vita a due dei personaggi più enigmatici della storia della televisione: agenti interdimensionali inviati a riparare le crepe nel tessuto temporale. Una produzione minimalista che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama della fantascienza televisiva e che, a più di quarant'anni dalla sua creazione, continua a influenzare la cultura pop contemporanea. Unitevi a me per riscoprire questo gioiello nascosto che ha sfidato le convenzioni e, proprio come i suoi protagonisti, ha saputo trascendere il tempo.

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Recensione “Traditori di tutti” di Giorgio Scerbanenco (1966)

Nel cupo scenario della Milano anni '60, Giorgio Scerbanenco ci consegna con "Traditori di Tutti", uno dei capitoli più intensi del ciclo di Duca Lamberti. Un ex-medico radiato dall'albo, un omicidio efferato e una città in piena trasformazione sono gli ingredienti di questo noir italiano che ha segnato un prima e un dopo nella letteratura gialla del nostro paese.

Scerbanenco dipinge una Milano violenta e contraddittoria, teatro perfetto per un'indagine che scava nelle pieghe più oscure della società del boom economico. La prosa asciutta e tagliente dell'autore non concede tregua, trascinandoci in un vortice di crimine, vendetta e giustizia personale dove nessuno è veramente innocente.

Nel podcast di oggi esplorerò come "Traditori di Tutti" abbia rivoluzionato il genere noir italiano, introducendo tematiche sociali e una crudezza narrativa all'epoca inedite, e come l'umanità tormentata di Duca Lamberti rappresenti ancora oggi uno dei personaggi più affascinanti della letteratura gialla italiana.

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Recensione “La vita segreta delle parole” di Isabel Coixet (2005)

Nel film di Isabel Coixet del 2005, "La Vita Segreta delle Parole", il silenzio diventa un personaggio potente quanto i protagonisti stessi. Questa delicata opera cinematografica ci porta su una piattaforma petrolifera isolata dove due anime ferite - Hanna, un'infermiera dal passato traumatico interpretata magistralmente da Sarah Polley, e Josef, un paziente temporaneamente cieco interpretato da Tim Robbins - trovano una connessione inaspettata attraverso le parole che lentamente emergono dal silenzio.

La Coixet tesse una narrazione che esplora con sensibilità temi di trauma, guarigione e la potenza redentrice dell'ascolto. Un film che sussurra anziché gridare, invitandoci a prestare attenzione non solo a ciò che viene detto, ma anche agli spazi vuoti tra le parole.

In questa puntata parla di come questo gioiello cinematografico utilizza il minimalismo visivo e sonoro per raccontare una storia profondamente umana sulla capacità di rinascere dalle ceneri del dolore.

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Recensione “Nulla sul serio” di William A. Wellman (1937)

In questa puntata ci immergiamo in un classico della commedia americana: "Nulla sul serio" del 1937, capolavoro di William A. Wellman. Esploriamo questa graffiante satira sui media e sulla celebrità che, nonostante gli oltre 80 anni, mantiene una sorprendente attualità. Con le brillanti interpretazioni di Carole Lombard e Fredric March, il film racconta la storia di una piccola truffa mediatica che si trasforma in un fenomeno nazionale, anticipando tematiche ancora oggi rilevanti. Scopriremo insieme come questa commedia riesca a mescolare umorismo nero e critica sociale con un'eleganza che ha resistito alla prova del tempo.