La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

Valerio Tagliaferri

"La Foglia d'Acanto" è il podcast che nasce dall'amore – o forse sarebbe meglio dire, dall'ossessione – per le storie. Che siano scritte su carta, proiettate su uno schermo o diluite in più puntate da divorare sul divano. Dopo aver trascorso anni a scrivere recensioni per il mio blog www.valeriotagliaferri.it, ho deciso di portare questa passione anche in formato audio, per permettervi di ascoltare le mie riflessioni mentre andate al lavoro, preparate la cena o semplicemente cercate un po' di compagnia durante le giornate frenetiche. Buon ascolto, Valerio.

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Recensione “Psicospettro” di L.P. Davies (1967)

Quando la realtà si dissolve e la mente umana diventa un'arma terrificante, inizia l'incubo di Colford.

In questa puntata esploriamo "Psicospettro", il capolavoro del 1967 di Leslie P. Davies che ha saputo fondere fantascienza, horror soprannaturale e thriller psicologico in un crescendo di suspense impeccabile.

Ambientato nella tranquilla provincia inglese, il romanzo segue il giovane dottor Peter Hill che si trova ad affrontare un paziente affetto da schizofrenia le cui manifestazioni psichiche - telecinesi, fenomeni paranormali - trasformano un pacifico villaggio in un teatro di violenza e morte.

Un'opera paragonabile ai lavori di Philip K. Dick per la sua capacità di indagare l'identità e la percezione della realtà.

Scopriamo insieme perché questo romanzo rimane uno dei più straordinari esempi di weird fiction degli anni '60.

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Recensione “California Suite” di Herbert Ross (1978)

Oggi parliamo di "California Suite", il brillante film del 1978 diretto da Herbert Ross e scritto dal geniale Neil Simon. Un'opera che trasforma il Beverly Hills Hotel in un palcoscenico dove si intrecciano quattro storie di vita, amore e disillusione.

Attraverso le vicende di coppie in crisi, attori in declino e matrimoni sull'orlo del baratro, Simon ci regala una commedia agrodolce che fotografa perfettamente l'America di fine anni '70.

Con un cast stellare che include Jane Fonda, Alan Alda, Maggie Smith (Premio Oscar per questo ruolo), Michael Caine, Walter Matthau ed Elaine May, Richard Pryor e Bill Cosby il film esplora i rapporti umani con quella maestria che ha reso Simon uno dei più grandi drammaturghi americani.

Analizzeremo la struttura narrativa a episodi, la regia elegante di Ross e le interpretazioni indimenticabili di un cast d'eccezione. Scopriremo come questo film sia riuscito a catturare lo spirito di un'epoca e perché ancora oggi rimane una lezione di cinema e di vita.

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Recensione “L’inquilino del terzo piano” di Roman Polanski (1976)

Terzo e ultimo capitolo della celebre "trilogia dell'appartamento", "L'inquilino del terzo piano" del 1976 è forse il film più personale e tormentato di Roman Polanski.

Un thriller psicologico di rara intensità dove la paranoia urbana diventa specchio dell'anima, con un cast stellare che include Isabelle Adjani, Melvyn Douglas, Shelley Winters e Jo Van Fleet.

Scritto da Polanski insieme a Gérard Brach, il film racconta la storia di Trelkovsky, un timido impiegato polacco che affitta un appartamento il cui precedente inquilino si è suicidato. Quello che inizia come un semplice trasloco si trasforma in una discesa negli abissi della follia, dove realtà e allucinazione si confondono in un crescendo di tensione claustrofobica. Ma dietro la superficie del thriller si nasconde qualcosa di più profondo.

Scopriamo insieme perché questo capolavoro continua a inquietare e affascinare dopo quasi mezzo secolo, confermando Polanski come uno dei più grandi esploratori cinematografici del disagio contemporaneo.

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Recensione “I ragazzi del massacro” di Fernando Di Leo (1969)

"I ragazzi del massacro" rappresenta un momento cruciale nella storia del cinema italiano di genere. Fernando Di Leo, partendo dall'omonimo romanzo nero di Giorgio Scerbanenco confeziona un thriller urbano che anticipa di alcuni anni l'esplosione del poliziottesco nostrano.

Ambientato nella Milano del boom economico, il lungometraggio dipinge un ritratto spietato della società italiana in trasformazione, dove il benessere nasconde sacche di degrado morale e criminalità.

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Recensione “Nonostante tutto” di Jordi Lafebre (2021)

“Nonostante tutto” di Jordi Lafebre è un romanzo grafico che racconta una storia d’amore… al contrario.

Si parte dalla fine per risalire all’inizio, tra pagine delicate, umorismo sottile e una dolcezza che lascia il segno.

In questo episodio ti porto a scoprire perché questa narrazione inversa emoziona così tanto e perché, nonostante tutto, è impossibile non innamorarsene.