La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

Valerio Tagliaferri

"La Foglia d'Acanto" è il podcast che nasce dall'amore – o forse sarebbe meglio dire, dall'ossessione – per le storie. Che siano scritte su carta, proiettate su uno schermo o diluite in più puntate da divorare sul divano. Dopo aver trascorso anni a scrivere recensioni per il mio blog www.valeriotagliaferri.it, ho deciso di portare questa passione anche in formato audio, per permettervi di ascoltare le mie riflessioni mentre andate al lavoro, preparate la cena o semplicemente cercate un po' di compagnia durante le giornate frenetiche. Buon ascolto, Valerio.

En cours de lecture

Recensione “2 sotto il divano” di Ronald Neame (1980)

Tratto dal romanzo “Spionaggio d’autore” di Brian Garfield, “2 sotto il divano” ci racconta soprattutto la fallimentare arroganza di una certa generazione nei confronti di quella passata nel mondo dello spionaggio in piena guerra fredda.

Walter Matthau e Glenda Jackson tornano a recitare insieme in una commedia d'azione che anticipa molti spunti narrativi di pellicole successiva come, una su tutte, "Red" con Bruce Willis e John Malcovich.


En cours de lecture

Recensione "L'ultimo uomo della Terra" di Sidney Salkow e Ubaldo Ragona (1964)

Nel 1964, mentre Roma dormiva sotto le geometrie razionaliste dell'EUR, Vincent Price si aggirava tra i palazzi deserti interpretando il primo, disperato sopravvissuto all'apocalisse della storia del cinema moderno.

"L'ultimo uomo della Terra" di Sidney Salkow è il capostipite dimenticato del cinema apocalittico, il primo adattamento di "Io sono leggenda" di Richard Matheson, il film che ha ispirato Romero e che ancora oggi continua a interrogarci sul significato della sopravvivenza.

Un piccolo capolavoro girato con quattro soldi che ha anticipato di decenni le nostre paure contemporanee: dalla pandemia alla solitudine esistenziale, dalla fine della civiltà alla domanda più inquietante di tutte: quando l'umanità finisce, chi diventa davvero il mostro? Scopriamolo insieme in questa nuova puntata de "La Foglia d'Acanto".


En cours de lecture

Recensione “Una faccia piena di pugni” di Ralph Nelson (1962)

Un pugile sul viale del tramonto, un'amicizia tradita e la dignità di un uomo ridotto a maschera da circo. Il capolavoro misconosciuto di Ralph Nelson ci regala Anthony Quinn in una delle sue interpretazioni più toccanti: "Macigno" Rivera, ex campione dei pesi massimi costretto a confrontarsi con la fine della carriera e l'assenza di alternative. Accanto a lui, un Jackie Gleason cinico e disperato nel ruolo del manager senza scrupoli, e un Mickey Rooney perfetto come l'allenatore fedele.

Girato in un bianco e nero crudo e spietato, scritto dal grande Rod Serling, questo dramma sportivo trascende il ring per diventare una meditazione universale sulla perdita, la lealtà e il prezzo della sopravvivenza. Un film che colpisce dritto al cuore, senza giri di parole, proprio come i pugni che hanno segnato il volto e l'anima del suo protagonista.


En cours de lecture

Recensione “Sam Whiskey” di Arnold Laven (1969)

“Sam Whisney” di Arnold Laven è uno di quei film che sembrano sussurrarti una storia più grande di quella che raccontano. In questa puntata torno al 1969, quando Burt Reynolds cominciava a scolpire il mito del suo sorriso scanzonato e Angie Dickinson illuminava la scena con quella sua fragilità affilata.

È un western atipico, quasi un noir nella polvere, dove il confine fra giustizia e vendetta si assottiglia come il filo di un lazo consumato.

Un viaggio negli spigoli del genere, fra le ombre e le mezze verità di un West che non è mai stato davvero un posto, ma un’idea più grande di noi.


En cours de lecture

Recensione “Dietro la porta chiusa” di Fritz Lang (1948)

Nel 1948 Fritz Lang, maestro dell'espressionismo e del thriller psicologico, firma un'opera che fonde gotico, psicoanalisi e noir: "Dietro la porta chiusa". Con Joan Bennett e Michael Redgrave protagonisti, il film racconta il matrimonio tra una ricca ereditiera e un enigmatico architetto che nella sua tenuta custodisce stanze chiuse, ognuna ricostruzione meticolosa di famosi delitti passionali.

Un'esplorazione inquietante dell'ossessione, del desiderio e della violenza che si nasconde dietro le porte chiuse della mente umana. Lang trasforma un apparente thriller gotico in un viaggio negli abissi dell'inconscio, anticipando di decenni i temi del cinema psicologico contemporaneo.

Un capolavoro dimenticato del noir americano che merita di essere riscoperto per la sua modernità e la sua capacità di disturbare ancora oggi.