La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

Valerio Tagliaferri

"La Foglia d'Acanto" è il podcast che nasce dall'amore – o forse sarebbe meglio dire, dall'ossessione – per le storie. Che siano scritte su carta, proiettate su uno schermo o diluite in più puntate da divorare sul divano. Dopo aver trascorso anni a scrivere recensioni per il mio blog www.valeriotagliaferri.it, ho deciso di portare questa passione anche in formato audio, per permettervi di ascoltare le mie riflessioni mentre andate al lavoro, preparate la cena o semplicemente cercate un po' di compagnia durante le giornate frenetiche. Buon ascolto, Valerio.

En cours de lecture

Recensione “Straziami ma di baci saziami” di Dino Risi (1968)

Nel 1968, mentre il mondo cambiava radicalmente, Dino Risi dirigeva quello che sarebbe diventato uno dei vertici assoluti della commedia all'italiana. Partendo dall'idea geniale di parodiare "Il Dottor Zivago" in salsa fotoromanzo, Age e Scarpelli confezionano una sceneggiatura che trascende la semplice macchietta per diventare ritratto perfetto dell'Italia dei sentimenti.

Nino Manfredi è straordinario nel ruolo di Marino Balestrini, ma è Ugo Tognazzi – nei panni del sarto sordomuto Umberto Ciceri – a regalare una delle interpretazioni più strepitose della sua carriera.

Scene indimenticabili come il "Vojo 'nfangà!" o il tango alla festa in maschera sono entrate nella storia del nostro cinema. Un film da portare sull'isola deserta, uno di quei capolavori che ci fanno gridare con nostalgia e ammirazione: "Che grandi attori, ARIDATECELI!".

In questa puntata de La Foglia d'Acanto esploriamo ogni sfumatura di questo gioiello dimenticato che merita di essere riscoperto e celebrato.


En cours de lecture

Recensione "Crimen" di Mario Camerini (1960)

Nel 1960, Mario Camerini riunisce un cast irripetibile – Sordi, Gassman, Mangano, Manfredi, Valeri, Dorian Gray – per raccontare la storia di cinque italiani del boom economico che si ritrovano coinvolti in un'indagine per omicidio a Montecarlo. "Crimen" è un gioiello anomalo della nostra commedia, un meccanismo narrativo perfetto che fonde eleganza internazionale e verve popolare italiana.

Ispirato a un fatto di cronaca nera del 1907, il film è una commedia degli equivoci che nasconde sotto la superficie una riflessione amara sulla fragilità borghese e sull'illusione del riscatto sociale. Camerini muove i suoi attori come un direttore d'orchestra, regalandoci interpretazioni memorabili e battute entrate nella storia del cinema italiano.

Un'opera che anticipa la commedia all'italiana più matura e che, a sessant'anni di distanza, conserva intatta la sua capacità di divertire e far riflettere. Un piccolo capolavoro dimenticato che merita di essere riscoperto.

En cours de lecture

Recensione “Paprika – Sognando un sogno” di Satoshi Kon (2006)

Immergetevi nel labirintico mondo onirico di Satoshi Kon con la recensione di "Paprika – Sognando un sogno", il capolavoro visionario del 2006 che ha rivoluzionato l'animazione giapponese.

Un thriller psicologico che dissolve i confini tra sogno e realtà, seguendo la dottoressa Atsuko Chiba e il suo alter ego Paprika nella caccia a un dispositivo rubato capace di infiltrarsi nei sogni altrui. Kon orchestra una sinfonia visiva mozzafiato dove parade surreali, metamorfosi continue e sequenze oniriche si fondono in un'esperienza cinematografica unica.

Tra riferimenti al cinema classico, riflessioni sulla tecnologia e l'inconscio, e un'estetica che ha ispirato Christopher Nolan per "Inception", Paprika rappresenta il testamento artistico di un genio dell'animazione.

En cours de lecture

Recensione "Lenny" di Bob Fosse (1974)

Un ritratto spietato e ipnotico del genio ribelle della stand-up comedy. "Lenny" di Bob Fosse è un biopic che va oltre il genere, trasformandosi in un'opera viscerale sulla libertà d'espressione e i suoi costi umani. Dustin Hoffman regala una delle performance più intense della sua carriera interpretando Lenny Bruce, il comico che osò sfidare i tabù dell'America anni '60.

Fosse utilizza un bianco e nero contrastato e una struttura narrativa frammentaria che ricorda un documentario-verità, alternando interviste fittizie a momenti di pura elettricità scenica. Il film esplora senza moralismi la parabola discendente di un uomo divorato dalla sua stessa rivoluzione artistica, tra censura, dipendenza e autodistruzione.

La regia è audace, lo sguardo è adulto e disincantato. "Lenny" non celebra né condanna: osserva, testimonia, interroga. Un'opera che anticipa temi ancora oggi scottanti sul confine tra arte e provocazione, libertà e responsabilità. Un film necessario, scomodo, indimenticabile.


En cours de lecture

Recensione "Una battaglia dopo l'altra" di Paul Thomas Anderson (2025)

Paul Thomas Anderson torna al cinema con "Una battaglia dopo l'altra", un film che non ti lascia dove ti ha trovato.

Leonardo DiCaprio è un ex rivoluzionario che vive nel crepuscolo delle sue scelte, Benicio Del Toro un mentore enigmatico, Sean Penn una forza della natura che devasta lo schermo.

Anderson costruisce un racconto frammentato, ipnotico, dove il tempo è circolare e le rivoluzioni sono soprattutto interiori. Un film che parla di padri e figli, di utopie logorate, di quello che resta quando tutto è già successo. Non cerca l'equilibrio, cerca l'impatto. E ci riesce. È ambizioso, scomposto, vitale. Uno di quei rari film che continuano a lavorarti dentro anche dopo i titoli di coda.