La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

Valerio Tagliaferri

"La Foglia d'Acanto" è il podcast che nasce dall'amore – o forse sarebbe meglio dire, dall'ossessione – per le storie. Che siano scritte su carta, proiettate su uno schermo o diluite in più puntate da divorare sul divano. Dopo aver trascorso anni a scrivere recensioni per il mio blog www.valeriotagliaferri.it, ho deciso di portare questa passione anche in formato audio, per permettervi di ascoltare le mie riflessioni mentre andate al lavoro, preparate la cena o semplicemente cercate un po' di compagnia durante le giornate frenetiche. Buon ascolto, Valerio.

En cours de lecture

Recensione “Casablanca” di Michael Curtiz (1942)

Nel 1942, mentre il mondo bruciava nella guerra più devastante della storia, Hollywood confezionava quello che sarebbe diventato il film più citato, amato e immortale di tutti i tempi.

"Casablanca" di Michael Curtiz non è solo cinema: è mitologia pura, cristallizzata in sguardi indimenticabili e battute entrate nell'immaginario collettivo. Humphrey Bogart e Ingrid Bergman ci regalano una storia d'amore impossibile ambientata in un microcosmo cosmopolita dove profughi, spie e disperati cercano una via di fuga dalla barbarie nazista.

Tra luci espressioniste, dialoghi taglienti come lame e una colonna sonora che intreccia passione e resistenza, questo capolavoro assoluto ci ricorda cosa può essere il cinema quando raggiunge la perfezione: arte, intrattenimento ed eternità fusi in un'unica, miracolosa esperienza.

Ci resterà sempre Casablanca. Sempre.

En cours de lecture

Recensione “La morte viene da Scotland Yard” di Don Siegel (1946)

Immergetevi nell'atmosfera cupa e affascinante di questo noir del 1946, diretto da un giovane Don Siegel prima della sua consacrazione. Il film ci trasporta nella Londra della fine dell'Ottocento dove mistero e tensione si intrecciano in una trama serrata che tiene lo spettatore col fiato sospeso.

La regia asciutta di Siegel, già anticipatrice del suo stile futuro, costruisce un'indagine poliziesca ricca di colpi di scena e personaggi ambigui. Le atmosfere noir vengono esaltate da una fotografia in bianco e nero che gioca magistralmente con luci e ombre.

Un'opera minore ma preziosa nella filmografia del regista, che merita di essere riscoperta dagli amanti del genere.


En cours de lecture

Recensione “Gli uomini, che mascalzoni…” di Mario Camerini (1932)

Nel 1932, mentre il regime fascista imponeva la sua retorica anche al cinema, Mario Camerini realizza invece un piccolo miracolo di leggerezza e modernità.

"Gli uomini, che mascalzoni!" racconta la storia d'amore tra Bruno, giovane autista interpretato da un ventottenne Vittorio De Sica, e Mariuccia, commessa di un grande magazzino milanese. Il film porta la macchina da presa nelle strade di una Milano che non esiste più, tra Navigli, tram e parchi, restituendo la vita quotidiana della piccola borghesia con uno sguardo tenero e ironico. Camerini anticipa di oltre dieci anni il neorealismo, filmando persone comuni con sogni modesti in una città autentica e pulsante. La celebre gita ai laghi diventa una sinfonia visiva sulla libertà e l'evasione.

Un capolavoro del cinema italiano che dimostra come si possa essere rivoluzionari raccontando storie apparentemente semplici, dove le piccole imposture nascondono bisogni profondamente umani di dignità e felicità.


En cours de lecture

Recensione “Gloria – Una notte d’estate” di John Cassavetes (1980)

Scopriamo "Gloria - Una notte d'estate", il thriller urbano del 1980 firmato da John Cassavetes che trasforma il cinema di genere in dramma esistenziale. Gena Rowlands regala una interpretazione indimenticabile nei panni di una donna solitaria che si ritrova a proteggere un bambino dalla malavita newyorkese.

In questa recensione esploriamo come Cassavetes reinventi il film d'azione attraverso il suo sguardo intimista, trasformando un inseguimento notturno in un viaggio emotivo sulla maternità improvvisata e la redenzione. La Rowlands domina lo schermo con una Gloria ruvida e vulnerabile, capace di passare dalla tenerezza alla ferocia in un battito di ciglia.

Analizziamo la fotografia nervosa, i silenzi carichi di tensione e quella New York notturna che diventa un personaggio a sé stante. Un film che quarant'anni dopo continua a parlare di solitudine, coraggio e seconde possibilità.


En cours de lecture

Recensione “Il gatto” di Georges Simenon (1966)

In questa puntata esploriamo "Il gatto" di Georges Simenon, un romanzo del 1966 che trasforma la convivenza quotidiana in un duello psicologico devastante.

Tra le mura di una casa parigina, due anziani coniugi hanno smesso di parlarsi, comunicando solo attraverso biglietti carichi di rancore. Lei ha il suo pappagallo, lui il suo gatto: animali domestici diventati complici silenziosi di una guerra coniugale senza esclusione di colpi.

Simenon costruisce un dramma claustrofobico dove ogni gesto è un'arma e il silenzio diventa assordante. Una discesa negli abissi del risentimento che mostra come l'amore possa trasformarsi nel suo opposto più feroce. Un romanzo breve ma micidiale, che scava nell'animo umano con la precisione chirurgica tipica dello scrittore belga, lasciando il lettore senza fiato fino all'ultima, inquietante pagina.