La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

Valerio Tagliaferri

"La Foglia d'Acanto" è il podcast che nasce dall'amore – o forse sarebbe meglio dire, dall'ossessione – per le storie. Che siano scritte su carta, proiettate su uno schermo o diluite in più puntate da divorare sul divano. Dopo aver trascorso anni a scrivere recensioni per il mio blog www.valeriotagliaferri.it, ho deciso di portare questa passione anche in formato audio, per permettervi di ascoltare le mie riflessioni mentre andate al lavoro, preparate la cena o semplicemente cercate un po' di compagnia durante le giornate frenetiche. Buon ascolto, Valerio.

En cours de lecture

Recensione “Delicatessen” di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro (1991)

In questa nuova puntata parliamo di "Delicatessen", il visionario esordio cinematografico di Jean-Pierre Jeunet e Marc Caro del 1991.

Un film che ha ridefinito i confini del cinema francese, mescolando distopia post-apocalittica, commedia nera e surrealismo in un'esperienza visiva indimenticabile.

Ambientato in un futuro decadente dove la carne umana è diventata merce di scambio, il film ci porta in un condominio degradato gestito da un macellaio ambiguo e abitato da personaggi eccentrici e memorabili. Con la sua fotografia dai toni seppia, il ritmo frenetico montato come una sinfonia visiva e un umorismo macabro quanto poetico, "Delicatessen" rappresenta un'opera cult che ha anticipato lo stile unico che Jeunet avrebbe perfezionato con "Il favoloso mondo di Amélie".

Tra cannibalismo, amore impossibile e rivoluzioni sotterranee, questo gioiello del cinema d'autore continua a stupire per la sua originalità e il suo coraggio. Preparatevi a un viaggio nel cinema più audace e surreale che abbiate mai visto.

En cours de lecture

Recensione "Non rimpiango la mia giovinezza" di Akira Kurosawa (1946)

Un capolavoro del cinema giapponese del dopoguerra che racconta la storia di Yukie, giovane donna che abbandona i privilegi della sua classe per seguire le proprie convinzioni politiche in un Giappone segnato dal militarismo.

Kurosawa firma un'opera potente sulla resistenza morale e la libertà individuale, con un'interpretazione memorabile di Setsuko Hara nel ruolo della protagonista che affronta ostilità e pregiudizi senza mai cedere.

Il film, girato appena un anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, rappresenta una coraggiosa riflessione sul periodo autoritario giapponese e celebra la forza delle donne in un'epoca di profonda trasformazione sociale. Una pellicola imprescindibile per comprendere non solo il cinema di Kurosawa, ma anche la storia del Giappone contemporaneo.


En cours de lecture

Recensione “E’ ricca, la sposo e l’ammazzo” di Elaine May (1970)

"È ricca, la sposo e l'ammazzo" è una commedia nera irresistibile diretta e interpretata da Elaine May, al fianco di un magnifico Walter Matthau.

Il film racconta la storia di Henry Graham, un aristocratico newyorkese in rovina che decide di sposare una ricca ereditiera botanica, la goffa Enrichetta Lowell, con l'intento di ucciderla e impossessarsi del suo patrimonio. Ma il piano criminale si complica quando sentimenti inaspettati iniziano a emergere...

La May costruisce una satira sociale brillante sul denaro, le classi e il matrimonio, con dialoghi affilatissimi e un'ironia tagliente che non invecchia mai. Matthau è perfetto nei panni del cinico opportunista, mentre la May regala un personaggio femminile indimenticabile, apparentemente fragile ma sorprendentemente forte.

Un gioiello misconosciuto della commedia americana degli anni '70, da riscoprire assolutamente.

En cours de lecture

Recensione “Memorie a rotta di collo” di Buster Keaton con Charles Samuels (1960)

Nel 1960, sei anni prima di morire, Buster Keaton affida a Charles Samuels il compito di trasformare una vita fatta di cadute, acrobazie e silenzio in parole. "Memorie a rotta di collo" è l'unica autobiografia dell'uomo dalla faccia di pietra, un viaggio straordinario attraverso la Hollywood degli anni Venti, il vaudeville, i trionfi e i fallimenti di una delle menti più brillanti del cinema muto.

In questa puntata de La Foglia d'Acanto esploriamo un libro che è insieme testimonianza storica e ritratto commovente di un artista che ha fatto della maschera impassibile lo specchio più fedele dell'animo umano. Un'autobiografia che si legge come un romanzo picaresco, dove Keaton racconta senza retorica né vittimismo i suoi matrimoni falliti, i problemi con l'alcol, la perdita del controllo creativo e quella dignità stoica che non l'ha mai abbandonato. Perché dietro ogni grande comica c'è sempre una storia profondamente umana.


En cours de lecture

Recensione “L’inchiesta dell’ispettore Morgan” di Joseph Losey (1959)

"L'inchiesta dell'ispettore Morgan" del 1959 segna uno dei primi capitoli della straordinaria carriera europea di Joseph Losey, regista americano esiliato dal maccartismo.

Tratto dal romanzo di Lee Howard, il film è un thriller noir sofisticato ambientato nella Londra degli anni Cinquanta, dove l'ispettore Morgan (Stanley Baker) indaga sull'omicidio di una giovane donna trovata nel suo appartamento, apparentemente per mano di un pittore olandese (Hardy Kruger).

Losey costruisce un'indagine che diventa pretesto per esplorare i rapporti di classe, i pregiudizi sociali e le ipocrisie della società britannica del dopoguerra. La regia è tesa e controllata, con una fotografia in bianco e nero di grande eleganza che trasforma Londra in un labirinto di ombre e segreti. Baker è perfetto nel ruolo dell'investigatore tenace e intuitivo, mentre Kruger offre una performance intensa come sospettato intrappolato in una rete di circostanze.

Un noir intelligente e politicamente stratificato, che anticipa i capolavori futuri del regista.