La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

La Foglia d'Acanto: recensioni senza spoiler!

Valerio Tagliaferri

"La Foglia d'Acanto" è il podcast che nasce dall'amore – o forse sarebbe meglio dire, dall'ossessione – per le storie. Che siano scritte su carta, proiettate su uno schermo o diluite in più puntate da divorare sul divano. Dopo aver trascorso anni a scrivere recensioni per il mio blog www.valeriotagliaferri.it, ho deciso di portare questa passione anche in formato audio, per permettervi di ascoltare le mie riflessioni mentre andate al lavoro, preparate la cena o semplicemente cercate un po' di compagnia durante le giornate frenetiche. Buon ascolto, Valerio.

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Recensione “Il cardellino” di Donna Tartt (2014)

In questa puntata esploriamo "Il cardellino", il capolavoro che ha consacrato Donna Tartt come una delle voci più potenti della letteratura contemporanea, vincitore del Premio Pulitzer per la Narrativa nel 2014.

Un romanzo che attraverso la storia di Theodore Decker, ragazzo di tredici anni che sopravvive miracolosamente a un attentato terroristico , ci conduce in un viaggio devastante tra trauma, bellezza e redenzione.

L'autrice americana tesse una narrazione ipnotica dove arte e dolore si intrecciano indissolubilmente, trasformando un dipinto di Carel Fabritius del 1654 nel simbolo di tutto ciò che rimane quando il mondo crolla intorno a noi. Con una prosa elegante e una notevole profondità psicologica, la Tartt costruisce un affresco monumentale sulla capacità dell'arte di salvare l'anima umana anche nei momenti più bui.


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Recensione “Alta tensione” di Mel Brooks (1977)

In questa puntata esploriamo "Alta tensione", la geniale parodia di Mel Brooks che prende di mira i thriller psicologici di Alfred Hitchcock con la sua inconfondibile ironia demenziale.

Brooks, oltre a dirigere, interpreta il dottor Richard H. Thorndyke, psichiatra affetto da vertigini che si ritrova coinvolto in una cospirazione degna del miglior Hitchcock.

Dalle scalinate di "Psycho" ai piccioni assassini di "Gli Uccelli", ogni sequenza è un omaggio satirico perfettamente orchestrato ai capolavori del maestro del brivido.

Analizziamo come Brooks riesca a mantenere il rispetto per l'originale pur stravolgendone completamente il senso, creando gag memorabili che funzionano sia come parodia che come commedia autonoma.

Un film che dimostra l'amore profondo del regista per il cinema, trasformando l'ansia hitchcockiana in pura ilarità.


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Recensione “La signora omicidi” di Alexander Mackendrick (1955)

Nel 1955, Alexander Mackendrick firma uno dei capolavori assoluti della commedia nera britannica: "La signora omicidi". Un film che, sotto l'apparente leggerezza di una farsa criminale, nasconde una delle analisi più spietate mai realizzate sulla natura del male e sull'ipocrisia della rispettabilità borghese.

Con un cast straordinario guidato da Alec Guinness, Peter Sellers e Herbert Lom, il regista scozzese costruisce un'architettura narrativa di precisione chirurgica dove ogni elemento concorre a creare un universo grottesco eppure terribilmente credibile.

Katie Johnson, nei panni dell'apparentemente innocua Mrs. Wilberforce, domina la scena con un'interpretazione di sottile perfidia che anticipa di decenni gli antieroi del cinema contemporaneo.

Mackendrick trasforma una storia di criminali maldestri in una parabola feroce sui meccanismi del potere, creando un'opera che sa essere insieme feroce e delicata, crudele e compassionevole. A quasi settant'anni dalla sua uscita, "La signora omicidi" conserva intatta la sua capacità di divertire e inquietare, confermandosi come uno di quei capolavori indispensabili che continuano a rivelare nuovi significati a ogni visione.

Un film che dimostra come la vera mostruosità spesso si nasconda dietro i sorrisi più innocenti e le apparenze più rassicuranti.


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Recensione "Il buono, il brutto, il cattivo" di Sergio Leone (1966)

In questa puntata celebriamo il capolavoro assoluto di SergioLeone "Il buono, il brutto, il cattivo" l'epilogo perfetto della Trilogia del Dollaro che ha ridefinito per sempre il western. Con Clint Eastwood, Lee Van Cleef ed Eli Wallach in una delle interpretazioni più iconiche del cinema, Leone orchestra una caccia al tesoro epica sullo sfondo della Guerra Civile Americana.

Analizziamo la rivoluzionaria regia di Leone, dai primi piani ravvicinati ai panorami sconfinati, dalla colonna sonora immortale di Ennio Morricone ai duelli che sono diventati leggenda. Un film che trasforma il genere western in opera d'arte, dove non esistono veri eroi ma solo uomini mossi dall'interesse personale. Scopriamo insieme perché questo spaghetti western continua a influenzare registi di tutto il mondo e resta un'esperienza cinematografica indimenticabile.

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Recensione “Leoni per agnelli” di Robert Redford (2007)

In questa puntata analizziamo "Leoni per agnelli", il controverso film di Robert Redford del 2007 che affronta i dilemmi morali della guerra in Afghanistan attraverso storie parallele.

Con un cast stellare che include Meryl Streep nei panni di una giornalista determinata e Tom Cruise in quelli di un senatore ambizioso, il film esplora il prezzo dell'indifferenza politica e sociale. Redford orchestra magistralmente un thriller politico che interroga lo spettatore sul ruolo dei media, della politica e dell'educazione in tempo di guerra.

Un'opera coraggiosa che divide critica e pubblico, ma che non lascia indifferenti. Scopriamo insieme se questo "film-dibattito" mantiene ancora oggi la sua forza provocatoria o se il tempo ne ha attenuato l'impatto. Una riflessione necessaria su democrazia, responsabilità civile e il coraggio di prendere posizione.